Third-Terzo-Troisième

English Readers, learn italian NOW or scroll down…

Bene, ora ve lo spiego in parole povere. Registreremo il terzo disco con Maurizio Borgna, che è il capo di Triste Records e ha fatto robetta tipo Fine Before You Came e Crash of Rhinos, in marzo a Reggio Emilia. Lui viene apposta da Berlino e noi cercheremo di non farlo arrabbiare. Manu ha preso le ferie e Luca ha promesso di prendere le vitamine. Il disco uscirà per Greed Recordings in autunno-inverno, con la pelliccia. Poi finirà il mondo. Ancora non sappiamo bene quanti pezzi ci saranno e come si intitolerà – anche se un po’ sì – ma certamente sarà un vinile in non tantissime copie. Quindi, insomma, preparatevi.
Poi c’è un’altra cosa di cui non so se parlare perché poi magari non la facciamo e ci rimaniamo tutti male. Comunque vedremo. Passate di qua, ogni tanto. Ci fa piacere.

action::dead::mouse

English readers, stop scrolling…

We’ll record our third album with Maurizio Borgna (Fine Before You Came, Crash Of Rhinos and other fucking good stuff) in march 2012. It will probably be out in november 2012, just in time for the end of the world. It will be a vinyl. That’s all. We’re thinking about doing also something else between march and november…we’ll see.

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Il gioco dell’estate 2011: Watanabe Noboru in spiaggia

English readers, scroll down…

Oggi ci stavamo chiedendo cosa fare di Watanabe Noboru, questo pezzo che per noi vale più di tanto e che però non si capisce dove andrà a finire. Per gli appassionati delle soap (a proposito, oggi su radio 24 una puntata di destini incrociati ha svelato il perché del nome ‘soap opera’…vabbé), doveva essere la bonus track della versione giapponese di “Revenge of Doormats and Coasters”. Poi il boss giapponese dell’etichetta giapponese è scomparso e il pezzo è rimasto. Quindi, visto che non sappiamo bene se troverà posto nel prossimo disco, intanto ve lo mettiamo in download gratuito, così ve lo ascoltate a ripetizione in spiaggia, mentre i bambini vi buttano la sabbia in faccia e i vicini di ombrellone estraggono a sorpresa da borse di plastica a fiori tupperware pieni di lasagne e pasta al tonno. Perché in fondo è mezzogiorno.
La trovate qui. Watanabe Noboru. Non la pasta al tonno.

So…as usually you got the great chance to loose all the bullshits in italian. The core is: we got this song, Watanabe Noboru, that would have had to be the bonus track in Revenge of Doormats and Coasters japanese edition. Then something went wrong. As we still don’t know if the song will be in next album track list, we thought to put the song in free download. You can find it here. Enjoy.

action dead mouse

Rabbits are Horrible People

Un anno fa, con prospettive quasi concrete circa la ristampa giapponese di Revenge of Doormats and Coasters (2009, seconda uscita per la francese Greed Recordings), icatenammo jacopo – voce dei fine before you came – e lo costringemmo a scrivere e cantare le parole dell’inedito “Watanabe Noboru”. Che chi ha dimestichezza con Murakami ha già capito tutto…
Poi il giapponese dell’etichetta giapponese scrisse che voleva anche un video nuovo da inserire nel dvd. Nel dvd? E che ci vuole? Allora in un mese di weekend inesorabilmente piovosi e dal cielo coperto, si girò questo video in super 8, in assetto da battaglia, con lo sguardo sempre all’insù per vedere la luce che cambiava.
Poi il disco in versione giapponese non uscì. Il giapponese sparì. E così la sua etichetta.
Ma ora hanno soffiato via la polvere dal video, che è per una settimana in esclusiva su rockit e che viene presentato il 29 aprile al Covo, in occasione del concerto di action dead mouse +  modotti.
E questo è quanto.

P.S. Ho usato il passato remoto senza parsimonia perché Marco Boccaccini dei modotti mi ha detto che è molto più letterario.
 
action dead mouse

29 aprile=action dead mouse + modotti @ Covo Club (BO)(LOGNA)

Il 29 aprile ci ritroviamo tutti nel parcheggio di San Garofalo, in fondo alla strada che parte da casa della Signora Brusini. Don Alberto dirà una messa di buon auspicio per il viaggio e poi saliremo tutti sul pullman della parrocchia, quello comprato con i soldi delle offerte e le monetine delle candele elettriche – che poi bisogna ricordarsi di aggiustarlo, quel coso, visto che domenica scorsa Girolamo ha preso la scossa – e poi ci metteremo in moto alla volta di San Sepolcro. Vi raccomando il pranzo al sacco e il canzoniere. La chitarra la porta Don Alberto.

Ci vediamo il 29 aprile.

action dead mouse & modotti

Non sappiamo come si fa

Non sappiamo come si fa.
Non sappiamo come si compone un elogio funebre o una lettera di ringraziamento efficace, una presentazione in powerpoint, una tabella di excel, un riassunto delle puntate precedenti, un giro di parole che ci metta in condizione di spiegare a voi cosa pensavamo quando mettevamo piede in una sala prove che è stata costruita fondamentalmente per noi dove prima c’era uno spazio vuoto e dall’acustica imperfetta che, giorno dopo giorno, abbiamo riempito di cose, imbiancato, tappezzato, stuccato, in modo che quando battevamo le mani non ci fosse più quel rimbombo che ci faceva guardare negli occhi con un misto di sorpresa e delusione, come quando dai un morso a qualcosa che sembra dolce e invece alla fine è salato.
Sappiamo però cosa provavamo. Non possiamo spiegarvelo. Lo sappiamo e basta. Sappiamo cosa provavamo e cosa significava il suo nome distorto in mille modi diversi sul display del telefono, la sua faccia che si infilava nello spiraglio della porta mentre accordavamo gli strumenti, il suo pollice alzato e i balletti ridicoli, la convinzione che il Napoli – l’anno prossimo, uno qualsiasi – sarebbe stato campione del mondo, la sua voce in cuffia che dice ciao, giovane, tante piccole cose che voi – ma non è colpa vostra – non potete capire neanche se leggete quei trafiletti in cronaca che descrivono con distacco professionale le circostanze di una morte qualsiasi. Se vi mettete gli occhiali e aprite un demo o qualche produzione di un gruppo bolognese degli ultimi dieci anni e vi concentrate su quelle righe stupide in cui i musicisti scrivono Grazie a-…vorrebbe rigraziare-thanks to-…would like to thank , probabilmente troverete il suo nome, ancora distorto – come se ci fosse una legge per la quale più un nome perde la sua forma originale e più chi lo porta è importante – oppure per esteso, anche se lui con quel disco non c’entra molto, almeno in quello che avete in mano. Anche se quel disco non lo troverete. Ve lo diciamo noi. Vi dovete fidare. C’entra con tutto quello che c’è prima. Con le ore passate a scrivere, ad aspettarlo, a parlare di ogni niente, a registrare un promo come se fosse la cosa più importante del mondo e a farlo con una precisione limitata solo dai mezzi a disposizione. Poi vi chiedete perché gli vogliamo bene e gliene vorremo sempre. Forse questo non fa parte del vostro sistema di valori che si basa su domande come “Sì ma quanto guadagni per questo?” o “Sì ma ti dà qualcosa quando lo sostituisci?” e che non accetteranno mai una risposta come “Più di quanto pensate”, però alla fine è così. Noi abbiamo avuto da lui qualcosa che nessuno di voi potrà mai darci e vogliamo sperare di avere fatto per lui almeno un briciolo di quello che lui ha fatto per noi. Le persone – generalmente – non sono buone. Le persone fanno schifo. Ma lui forse era un extraterrestre, forse non voleva neanche esistere e aveva una paura terribile di uscire allo scoperto.
Per cui, no. Non sappiamo come si fanno queste cose. Forse siamo più bravi a comporre dei dischi, sperando che piacciano a chi li ascolta. Però ora sappiamo cosa si prova a svegliarsi una mattina e a sentirci dire che Sergio non c’è più e a pensare che è uno scherzo stupido – uno dei suoi quando si tocca il cuore e bussa e dice ‘cuoricino, ci sei ancora?’– e a telefonare a nostra volta a tutti quelli che lo conoscono e a pensare che chi ci risponde ‘stai scherzando’ sia pazzo, un attimo prima di realizzare che noi abbiamo pensato esattamente la stessa cosa pochi minuti prima. A trovarci tutti in un capannone e ad abbracciarci e a piangere nel suo studio guardando uno schermo, il suo amplificatore, il mixer, la sua sedia IKEA, un foglio in cui c’è scritto un numero e il nome di un locale che tu gli hai dettato una settimana fa, quando lui diceva di avere la pressione a mille e tu cercavi di convincerlo anche con la forza ad andare a farsi visitare ma lui aveva paura e poi – quando era andato alla ASL per richiedere un dottore – l’impiegato non glielo aveva voluto dare, perché quella non era la procedura corretta. A guardare la porta che si apre e ad aspettare che lui metta la testa dentro ancora, con in mano le buste giganti della Coop piene di ‘sgranocchi’ e caramelle gommose, prima di appoggiarle e di dire Allora giovane, che fai, mi dai una mano a scaricare?
Perché la verità è che noi lo sentiamo dappertutto.
E sarà sempre così.

action dead mouse
legless
technocracy
e tutti quelli che vogliono segnarsi, per chiedere a Sergio se questa sera ha una sala libera.

5 marzo @ EX3, Firenze

Allora, Firenze è una bella città.
C’è anche il fiume.
Una volta sono andato a Firenze e sono passato sopra il Ponte Vecchio e c’era un sacco di gente che giocava a golf cercando di fare atterrare le palline su un green galleggiante in mezzo al fiume.
Che è l’Arno, sì lo so.
L’ultima volta che sono andato a Firenze è stato per uno spettacolo di Jan Fabre alla Stazione Leopolda e C******a si è quasi sentita male perché lei è innamorata artisticamente e fisicamente di Jan Fabre, il quale indossava un impermeabile e ci è passato molto vicino. Lei è diventata rossa, perché lei diventa sempre rossa quando si emoziona o la situazione la imbarazza. Anche diventare rossa la imbarazza. E così è un cane che si morde la coda.
Mhm…a Firenze ci sono andato anche in gita. Ma dev’essere stato alle medie e visto che io le medie non credo di averle fatte – dal momento che non mi ricordo niente di quel periodo – non ho dichiarazioni da fare al riguardo.
Comunque, tutto questo per dire che a Firenze hanno questa abilità molto poco italiana di riprendere degli edifici che prima erano un’altra cosa e di ristrutturarli in un modo che poi tu li guardi e rimani a bocca aperta. E poi non è che li lasciano così a farci crescere l’edera sopra. Li usano. Ammiro Firenze. Più per questo che per gli Uffizi.
Quindi è successo anche per questa cosa, che si chiama EX3. Noi ci suoneremo il 5 marzo. Poiché saremo soli, credo, vorremmo che foste in tanti a farci compagnia. Tra l’altro, se Luca si porterà il Bostik per incollare le bacchette alle mani, c’è anche caso che facciamo diversi pezzi nuovi e che distribuiamo delle palette con i numeri da 1 a 2 per farli votare al pubblico. Così se ci date 1 non ci rimaniamo troppo male. A fine serata Emanuele Giordano e Michele M. Costantini terranno un convegno sull’I-phone e sull’I-pad e vi spiegheranno come fare scherzi telefonici divertentissimi. Dovete esserci.

Ed è ancora Disco d’Oro. Ma non quello che pensate voi.

Ora lo dico. Tre anni fa portai cinque copie di Pets and Nerds al Disco d’Oro, che le prese in conto vendita. Poi c’è voluto un po’ di tempo. E le copie sono finite sul serio. Quindi ci hanno chiesto di portare cinque copie anche di Revenge of Doormats and Coasters, che – se volete – da oggi potete trovare anche lì. Cioè qui. Ce le abbiamo portate direttamente io e Carlotta ed era passato talmente tanto tempo che forse i ragazzi del Disco D’Oro pensavano che gli Action Dead Mouse fossero Carlotta e infatti parlavano solo con lei mentre io mi guardavo i dischi.
Comunque insomma, il succo è che ci sono 5 copie pure lì.
A breve daremo news e un’idea sulla ristampa di Pets and Nerds, che sarà una cosa semplice e a cui tutti potranno – se vorranno – partecipare come produttori. Poi ne parlo con Michel – che è il boss di Greed.
E chi vivrà, evidentemente, non è ancora morto.

 Fil + i topi morti in un incidente fognario

La maglietta sotto non è da vecchio

English Speakers: scroll down.

Questa notte una donna negli Stati Uniti si è svegliata e – a causa del proprio sonnambulismo – ha inconsciamente acquistato un disco e una mallietta (ho detto mallietta, è inglese, ignoranti), approfittando della spèscialoffer prendi 2 paghi 1,7 . Allora abbiamo colto l’occasione per fare un inventario, casomai a qualcun’altro venisse voglia di cambiarsi la mallietta da sotto, che altrimenti dopo un po’ puzza. Ecco, allora, tenendo conto dell’ambiguità delle taglie fruit of the loom – che poi una S sembra una M e una XL sembra grande ma è solo un’illusione ottica – abbiamo ancora:

2 XL da ometto
1 S da femminuccia
11 S da maschietto (il che ci fa pensare che chi compra le nostre malliette abbia qualche problema di peso)
5 misteriosi esemplari identificati come taglia 13-14 (che comunque non significa niente perché io da Zara mi vesto sempre nel reparto bambini…)

Per cui, forza…supportateci comprando roba e noi vi saremo assai grati e scriveremo il vostro nome nei ringraziamenti del prossimo disco…(e sticazzi…)

adm

Hi guys, you’re lucky that we’re not so good in writing english (that’s why we don’t sing so much…maybe…), so you can loose all the bullshits we wrote above…Anyway, this post is just to say that we looked into our merch and we found out that we’ve in stock:
2 XL for Men 
1 S for Women
11 S for Men
5 misterious t-shirt 13-14 years size.

Anyway, think that we’re talking about fruit of the loom…so sizes are quite strange.
Please, buy and support us and you will have your name on our ‘thanks page’ into next album…(oh my god!)
thanks,

adm

Soldàut

 

Va bene. Abbiamo capito una cosa che adesso vi dico, perché sennò poi me la scordo. E visto che è tardi e l’altra notte ho sognato Red Ronnie che mi lanciava messaggi personali utilizzando un mezzo di comunicazione pubblico, poi può essere che io vada a dormire e domattina mi ricordi solo la faccia di uno tipo Red Ronnie e invece niente di tutto il resto. In realtà poi sono diverse le cose che vogliamo dire.
Ecco, la prima è che da oggi questo è il punto principale in cui trovare le cose nuove e quelle vecchie di action dead mouse. La seconda è che dobbiamo ringraziare Stefano di RobotRadio che ci ha preso 3 copie di Revenge of Doormats and Coasters nella distro. La terza è che – insieme a Michel di Greed Recordings – si sta pensando di ristampare Pets and Nerds attack Planet Earth. Cosa di cui però non siamo proprio sicuri perché la questione è che ha senso ristampare se la gente lo vuole comprare, visto che noi siamo poveri e depressi come il barbone di Via Stalingrado. Ma visto che un po’ di gente ci ha chiesto dove può comprare il disco vecchio, noi magari prendiamo la richiesta come un’opzione sull’acquisto e ci pensiamo su.
E poi, cos’altro?
In questi giorni vediamo di mettere online i dischi in download gratuito e un po’ di notizie che stavano sul sito, che presto sarà sostituito da una bella schermata piena di link tutti diretti verso questa pagina.
Ah, Revenge of Doormats and Coasters in edizione giapponese doveva uscire per Ezes Code a luglio. Evidentemente non è stato così. E’ già tutto pronto. C’è la grafica nuova, c’è il disco con una bonus track – Watanabe Noboru, che abbiamo registrato con Jacopo dei Fine Before You Came, che è venuto giù da Milano apposta, sono andato a prenderlo in stazione, mi ha pure regalato Sfortuna e io l’ho rinchiuso in una stanza per 4 ore, l’ho fatto urlare tantissimo e poi non gli ho neanche dato un pezzo di pane raffermo col burro e lo zucchero sopra – c’è già un DVD di un sacco di minuti con il video di Watanabe Noboru – che per girarlo siamo andati nel bosco in 5 più un bambino (e se lo sa l’Unicef che poi lui si è pure preso le zecche ci fa un culo così) e ci siamo rimasti per tutta quella domenica, che era l’unica da un mese in cui non pioveva, abbiamo infilato delle maschere da animale dalle quali non si vedeva una fava e siamo andati a sbattere contro tutti gli alberi che c’erano, perché, come dicevo, non si vedeva una fava, e dovevamo andare alla cieca seguendo le voci di Lucia che teneva questa Super8 e di tutta la gente che aveva la maschera alzata sopra la testa, e alla fine ci siamo divertiti ma è stato un massacro –  il video di Dancing Paper Solo e una serie di live in qualità amatoriale ripresi da Michel nell’ultimo tour. C’è già tutto. Però alla fine sembra che uscirà tra dicembre e gennaio. Ecco. Poi tra un po’ mettiamo in download anche Watanabe Noboru, eh…
Poi cosa c’è? Ah sì. Lo dico ufficialmente perché poi una volta abbiamo suonato e mi hanno detto Eh, sei uno stronzo, dovevi dirlo ma io in realtà non l’ho detto perché sai che quando uno è ricco e famoso poi le case discografiche e i manager gli fanno un sacco di storie perché se poi le ragazze sanno che sei impegnato allora ci mangiamo una fetta di mercato. Comunque, dai, uno di noi è diventato papà. E noi ancora non gli abbiamo detto che siamo felici che lui sia felice e non più preoccupato come quella volta che in furgone – non nella furga, che è morta – ci ha detto che stava per diventare papà. Quindi ecco. E se stanotte sogno Red Ronnie è colpa vostra.